#viadellaluce02 – prepararsi con il presepio

Prepararsi alla confessione con il presepio!

  I PASTORI Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: “Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. […] I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. (Lc 2,15-20) Era notte. Io e gli altri pastori vegliavamo, facendo la guardia alle nostre greggi. Ad un tratto un angelo ci apparve, provocando in noi grande timore, timore nei confronti della grandezza di Dio, un timore carico di domande e di sorpresa, non certo di angoscia. Ma l’angelo ci disse di non temere e annunciò la nascita del Salvatore. Accogliemmo con fede il messaggio dell’angelo e, senza indugio, con decisione, ci incamminammo verso Betlemme, dove trovammo il segno preannunciato: un bambino, avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. Ci stupimmo, perché l’aspetto con cui il Signore aveva scelto di incarnarsi si contraddiceva con l’immagine del Messia, salvatore del popolo d’Israele. Invece, ecco davanti ai nostri occhi un bambino normale, che per di più giaceva in un posto insolito, una mangiatoia. Dio scelse noi, uomini semplici, per manifestarsi al suo popolo, scelse la via meno eclatante. Dopo averlo visto, riferimmo a tutti quelli che incontravamo ciò che avevamo osservato e udito su quel bambino, nato a Betlemme. E chiunque ci ascoltasse si stupiva delle nostre parole.
  • Gente semplice, poveracci con quattro pecore, ma che sanno stupirsi e riconoscere in quel bambino il Figlio di Dio
So stupirmi? So dare un’altra possibilità agli altri oppure metto loro addosso le etichette-pregiudizi? Dio mi guarda con misericordia, ma io dove sono?   MARIA E GIUSEPPE “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38) “Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (Mt 1,24) Maria. La mia storia già la conoscete. Un angelo mi ha annunciato la grande notizia; sarei diventata la Madre di Dio. Queste parole misteriose e cariche di responsabilità mi hanno turbata. Pensavo che le mie preghiere erano state esaudite, ma quello che l’angelo mi aveva annunciato non era quello che avrei desiderato, non volevo essere felice così! La domanda che mi ripetevo era “perché proprio io?” Le parole dell’angelo “il Signore è con te” però mi davano sicurezza e protezione; sapevo che Dio mi sarebbe stato vicino e non ero sola. Mi sono fidata e ho ascoltato la parola e il progetto che Dio aveva per me.  Così ho detto “Sì”, “Eccomi” e ho accolto dentro di me un mistero più grande che da sola non riuscivo a comprendere bene, ma sapevo che ognuno avrebbe fatto la propria parte. Anche Giuseppe mi sarebbe stato vicino e nel suo silenzio ha lasciato spazio anche lui all’amore die Dio. Insomma mi sono fidata e alla fine mi sono chiesta “perché non io?”
  • Maria e Giuseppe sono stati capaci di un’accoglienza vera e profonda perché hanno lasciato spazio a Dio.
Anche tu oggi ti lasci visitare da qualcuno, accogli le sue parole e ti fidi? Sei capace di essere disponibile e attendere le cose belle? Dio si è fatto bambino, ma io l’ho accolto?
I MAGI Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. (Mt 2,9-11) GASPARE, MELCHIORRE E BALDASSARRE. Questi sono i nostri nomi, eravamo astronomi capaci di leggere i segni del cielo e quindi i grandi eventi della storia. Avevamo studiato ogni possibile nuovo movimento del firma-mento, cogliendo così con esattezza il tempo in cui il Re dei Giudei sarebbe nato. Non sapevamo dove, ma una stella ci avrebbe portato; né conoscevamo il preciso motivo di quel viaggio, ma nel nostro cuore, gonfio di gioia, sentivamo di fare la cosa giusta, sentivamo di dover partire malgrado i dubbi e le avversità. Da tre paesi diversi, sapendo che presto la stella ci avrebbe uniti, così decidemmo di iniziare il difficile cammino. Ciascuno di noi portava con se un dono, oro, incenso e mirra. Ad un tratto la stella si fermò ad indicarci il luogo esatto, arrivati entrammo e vedemmo il bambino, ci prostrammo a lui e gli rendemmo omaggio con i doni che avevamo con noi.
  • Hanno percorso migliaia di chilometri seguendo la stella per cercare qualcuno che dia senso alla vita.
Cosa cerco? Sono fermo nel mio cammino e mi sto accontentando di come va la mia vita? Dio mi cerca, ma io dove sono?